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Storia

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L'antichità del Comune di "Caramagna", nome di probabili origini celtiche (come dimostra la radice del nome, kar o ker), è affermata da una lapide romana risalente al terzo o secondo secolo D.C., rinvenuta nella chiesa parrocchiale, e da alcune tombe e frammenti delle antiche mura del paese, questo a conferma che il territorio era già abitato fin da epoca molto antecedente l'anno mille.
Il nome vero e proprio appare per la prima volta nel 1026 in un diploma di Corrado II imperatore, re di Germania e d'Italia, che conferma a Bosone e Guido figli di Arduino V, marchese di Torino, la signoria su tutte le terre da essi avute per successione ereditaria o legittimo acquisto, tra cui appunto Caramagna ed il suo castello.
La fondazione del Monastero di Santa Maria il 28 maggio 1028, per opera del marchese di Torino Olderico Manfredi e Berta sua moglie, accrebbe notevolmente la potenza del paese, che si estese nei suoi interessi in tutto il basso Piemonte ed in Liguria. Successivamente eredita il feudo la figlia Adelaide, che muore nel 1091.
Il feudo "caramagnese" dagli Arduino passò nel 1147 a Manfredo I di Saluzzo, poi ai conti di Luserna, al comune di Asti e di nuovo al Marchesato di Saluzzo di Manfredo II.
Nel 1305 Manfredo IV di Saluzzo nominava Feudatario il conte Antonio di Biandrate, nel 1374 ne prendeva possesso Amedeo IV di Savoia, poi successivamente Manfredo VI di Saluzzo, i Baroni Miolans, i Saluzzo Cardé ed infine i Saluzzo Miolans Spinola di Garessio.
Dopo tutte queste vicissitudini, una spiccata tendenza autonomista consente al paese di costituirsi, a questo punto, in Libero Comune.
Quest'indipendenza per il prevalere di forze maggiori sarà continuamente minacciata.
Avvenimenti bellicosi coinvolgono il paese durante le guerre tra Carlo V e Francesco I, ma una delle più grandi tragedie che colpirono il nostro comune accadde il 14 aprile 1544 quando Caramagna fu incendiata e devestata dagli Spagnoli in ritirata e sconfitti nella vicina Ceresole.
Altro dramma furono i saccheggiamenti del 31 Agosto 1690 e 5 Settembre 1691 nella guerra tra Luigi XIV e il Duca Vittorio Amedeo II. Nel 1759 i caramagnesi partecipano ai lavori di ampliamento della strada Reale, sistemando il tratto tra la Briasca e la Melletta.
Al termine delle guerre e durante il periodo Napoleonico (1800-1815), la comunità riacquista finalmente l'autonomia libera da alleanze o feudatari; con la restaurazione e l'unità d'Italia, si inserisce nel più vasto solco della politica Sabauda nazionale.
Nel 1915 per Regio decreto il nome del paese diventa da "Caramagna" a "Caramagna Piemonte" per riconoscerlo e distinguerlo dall'omonimo paese ligure.
Tra il 1915 ed il 1918, il paese dà il massimo appoggio a tutti i profughi giunti dalle zone di guerra ed un numeroso gruppo di Caramagnesi si arruoleranno e partiranno per il fronte, in primis il sindaco, il Capitano Carlo Boetti. I caduti Caramagnesi saranno ben 36, nel secondo conflitto mondiale ne piangeremo 29 ed altri 3 nella successiva guerra di liberazione.
Fino al 1960 l'economia del paese era prevalentemente agricola (80% degli abitanti) dopodiché, con la modernizzazione delle attrezzature agricole, molti concittadini si dedicarono all'industria e all'artigianato. Oggi solo più il 18% si dedica all'agricoltura, coltivando senza difficoltà gli stessi terreni del passato. La coltivazione produce foraggi che provengono da prati stabili, mentre i campi producono in gran parte mais. Prodotti che consentono una buona produzione di carne (bovini di razza piemontese) e molto latte; le Fattorie Osella ne lavora oltre 100.000 kg. giornalieri producendo rinomati e prelibati formaggi.
Gli abitanti di Caramagna, in grande maggioranza di origine contadina, si sono dedicati come detto all'industria e all'artigianato creando industrie soprattutto casearie, a ruota seguono quelle metalmeccaniche, produzione di laminati e di imballaggi, aziende artigiane e commerciali.
Il paese è in crescita nonostante la vicinanza a grandi centri (Carmagnola, Racconigi, Sommariva del Bosco), i nuovi insediamenti sia produttivi che abitativi si sono sviluppati attorno al centro storico che rappresenta un po' il passato, motivo per cui si cerca di conservarlo nel migliore dei modi, specialmente per gli edifici più significativi.
Esaminando i dati relativi alla popolazione del Comune di Caramagna Piemonte, tratti dai registri depositati presso l'archivio comunale, partendo dal 1820 circa, si nota che fino ai primi anni del 1900 Caramagna Piemonte ha sempre superato i 3000 abitanti, poi la popolazione ha cominciato a diminuire facendo registrare il dato più basso nei primi anni '60, quando era scesa al di sotto di 2000 abitanti.
In seguito, grazie anche alle numerose aziende industriali e artigianali insediatesi sul territorio comunale dal 1960 al 1990 circa, si è registrato un aumento costante degli abitanti, come risulta dai dati dei Censimenti della popolazione sotto elencati:

Censimento 1971 – 2116 unità
Censimento 1981 – 2216 unità
Censimento 1991 – 2406 unità
Censimento 2001 – 2670 unità

e superando, nel 2009, i 3000 abitanti.

Attualmente Caramagna Piemonte conta circa 3050 abitanti, ma la popolazione continuerà, certamente, a salire, favorita non solo dalle numerose aziende, ma anche da interventi di edilizia residenziale.

È possibile visualizzare, nel link sottostante, un video realizzato da Pagine Bianche che illustra la storia e le caratterische di Caramagna Piemonte.


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