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NUOVA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO COMUNALE



NUOVA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO COMUNALE


Il territorio di Caramagna Piemonte, come molti altri della fascia pedemontana, è stato riclassificato in senso peggiorativo per pericolosità sismica, da zona 4 a zona 3 per tutta l'area evidenziata in verde.
In nostra compagnia i territori di Sommariva, Racconigi, Savigliano, Fossano, rimangono in zona 4 i territori di Marene, Sanfrè, Bra, Carmagnola.
La Giunta Regionale ha deliberato in tal senso (D.G.R. n. 28 del 01 marzo 2010). L'Italia è purtroppo zona sismica: la storia passata e recente lo dimostra. La Legislazione italiana si è quindi adeguata, ponendo dei vincoli al modo di ristrutturare o di costruire nuovi edifici, con il solo fine di salvaguardare la vita umana nelle abitazioni e di limitare i danni nelle strutture pubbliche essenziali.
Dal confronto tra le varie, esperienze europee e mondiali, è nata la nuova Normativa Tecnica per le Costruzioni, diventata Legge dello Stato con il D.M. 14.01.2008.
Di fronte alla scuola crollata di San Giuliano di Puglia con i molti bambini ed insegnanti deceduti, il capo della Protezione Civile impose un scossone alla classe politica affinché elaborasse ed applicasse una moderna legislazione, fino ad allora sempre rimandata.
La data per l'introduzione in Italia delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni fu fissata per il 30 giugno 2010. Dopo il recente terremoto dell'Aquila con un D.L. si anticipò di un anno la data di vigenza.
L'elaborazione dei dati storici e dei rilievi provenienti dalla rete dei sismografi ha generato una mappatura sismica del territorio tale che, attraverso le coordinate GPS, sarà possibile risalire ai parametri che definiranno le azioni sismiche del luogo.
In base a questi studi e rilievi, l'Italia è stata suddivisa in 4 zone a differente pericolosità sismica.
Per la zona 3, la azioni orizzontali saranno 1/7 delle azioni verticali e quindi circa 3 volte superiori alle azioni proprie della zona 4.
La Legislazione nazionale ha imposto i carichi sismici luogo per luogo senza guardare ai confini comunali. I carichi definiranno la spinta orizzontale a cui l'edificio dovrà garantire la resistenza raggiungendo lo stato limite di danno senza crollare.
Per un problema amministrativo e di controllo dei progetti però l'appartenenza dei Comuni alle varie zone era stato demandato alle competenze regionali, ciò per avere un comportamento omogeneo all'interno dei confini di ogni singolo Comune. Per tale motivo la Regione aveva incaricato il Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Torino affinché ripartisse i vari comuni piemontesi tra quelli da mantenere in zona 4 (a minor pericolosità sismica) e quelli da riclassificare in zona 3 (come avvenuto per Caramagna).
I risultati sono visibili nella planimetria sopra riportata, nella quale i comuni in bianco sono quelli rimasti in zona 4, mentre quelli in verde sono quelli passati in zona 3.
La riclassificazione di Caramagna come zona 3 (vedi freccia rossa indicante sulla mappa) per le nuove costruzioni avrà come conseguenza l’incremento delle armature metalliche, in modo anche sostanzioso, nelle fondazioni e nei pilastri. Congiuntamente ad una più rigorosa ed attenta definizione della struttura e dei nodi costruttivi e ad un maggior controllo delle caratteristiche dei materiali impiegati.
Dal punto di vista amministrativo, una volta a regime, un'alta percentuale di interventi (30%) verrà controllata a sorteggio dal competente ufficio predisposto, attualmente presso l'A.R.P.A. di Pinerolo.
La ristrutturazione di edifici esistenti in muratura, preservandone i muri portanti, potrà avvenire introducendo nuovi concetti legati all'alleggerimento strutturale e congiuntamente all'adozione di una serie di accorgimenti tali da rendere le strutture sismo resistenti, da valutare volta per volta.
Ing. Oreste Becchio